Cyber-bullismo: tutte le soluzioni legali

In questo articolo spiegheremo tutti gli aspetti giuridici del cyber-bullismo e le modalità di difesa legale per proteggersi al meglio. 

Spesso molti adolescenti e i rispettivi genitori non sono a conoscenza della soglia d’età dopo la quale si diventa imputabili giuridicamente, che per la legge italiana è stabilita a partire dai 14 anni. Questo è un primo aspetto legale che non vene ricordato abbastanza spesso e che ha conseguenze gravi per la vittima e per il cyber-bullo. Infatti la vittima più giovane, pensando di non poter essere aiutata, spesso preferisce non denunciare e continuare a subire attacchi; mentre il cyber-bullo continua i suoi comportamenti dannosi poiché crede di non essere imputabile o che non vi possano essere conseguenze gravi. 

Al contrario, il cyberbullismo comprende molteplici azioni che costituiscono reato: ingiurie, minacce, diffamazione, stalking e altri. In particolare, i casi di bullismo online possono violare il Codice civile, il Codice penale e il Codice della privacy.

Tuttavia, nel sistema giuridico italiano non esiste, per il momento, una normativa specifica in materia di bullismo e cyberbullismo. Ciò non significa comunque che non sia possibile difendersi o essere puniti: gli atti di cyberbullismo posso essere ricondotti alle fattispecie esistenti.

I REATI:

Le violazioni penali che possono configurarsi sono:

  • interferenze illecite nella vita privata: l’indebita raccolta, la rivelazione e la diffusione di immagini attinenti alla vita privata che si svolgono in abitazioni altrui o in altri luoghi di privata dimora (art. 615 bis codice penale);
  • ingiurie: particolari messaggi inviati per offendere l’onore o il decoro del destinatario (art. 594 codice penale);
  • diffamazione: chiunque, fuori dei casi indicati nell’articolo precedente (ingiurie), comunicando con più persone, offende l’altrui reputazione, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a euro 1.032 (art. 595 codice penale);
  • minaccia: chiunque minaccia ad altri un ingiusto danno è punito, a querela della persona offesa, con la multa fino a euro 1.032. In casi gravi è prevista la reclusione fino a un anno (art. 612 codice penale);
  • stalking: è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita. Inoltre, la pena è aumentata se il fatto attraverso strumenti informatici o telematici (art. 612 bis codice penale);
  • pornografia minorile: chiunque, con qualsiasi mezzo, anche per via telematica, distribuisce, divulga, diffonde o pubblicizza il materiale pornografico, ovvero distribuisce o divulga notizie o informazioni finalizzate all’adescamento o allo sfruttamento sessuale di minori degli anni diciotto, è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa da 2.582 euro a 51.645 euro (art. 600 ter codice penale).

Esiste anche la possibilità di essere risarciti dei danni ingiusti subiti alla persona e alle cose. Le violazioni civili  e i danni che si configurano sono 3:

  • morale: patire sofferenze morali, turbamento dello stato d’animo della vittima, lacrime, dolori, patemi d’animo;
  • biologico: consistente nella menomazione permanente e/o temporanea dell’integrità psicofisica della persona, comprensiva degli aspetti personali e dinamico-relazionali;
  • esistenziale: danno alla persona, alla sua esistenza, alla qualità della vita, alla reputazione, alla riservatezza, all’immagine.

Denunciare gli attacchi di cyber-bullismo è davvero semplice: è sufficiente denunciare agli organi di polizia, mentre per avviare un procedimento penale è sufficiente denunciare il fatto all’autorità giudiziaria. Nel caso in cui le vittime siano disabili o minori, difendersi è ancora più immediato: basta una semplice segnalazione alle autorità, che avvieranno le indagini d’ufficio senza la necessità di querela da parte della vittima.

Gli atti di cyber-bullismo possono, pertanto, causare conseguenze negative di diversa origine: sociale, giuridica, economica. Quello che spesso non viene detto è che queste conseguenze non ricadono solo sulle vittime, ma toccano anche le loro famiglie, l’autore cyber-bullo, i suoi genitori e tutti coloro che hanno il compito di educare ragazzi.